il Fronimo rivista di chitarra, via Orti 14 20122 Milano
il Fronimo, fondato nel 1972
Ricerche e approfondimenti, interviste, notizie di corsi e concorsi, recensioni di CD, libri e spartiti.
Con cinquant'anni di vita e 200 numeri pubblicati il Fronimo è una delle più longeve e prestigiose riviste in campo chitarristico a livello internazionale. Un'inesauribile fonte di informazioni, un'enciclopedia della chitarra a portata di mano. Uno strumento indispensabile per gli studenti di triennio e biennio, un appuntamento culturale per gli appassionati.
Tra i nostri collaboratori:
Francesco Biraghi, Antonio Borrelli, Elena Càsoli, Mario Dell'Ara, Eduardo Fernández, Brian Jeffery, Josep M. Mangado, Evangelina Mascardi, Lorenzo Micheli, Andrea Monarda,
Giulio Odero, Danilo Prefumo, Marco Riboni, Frédéric Zigante.
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Ricerche e approfondimenti
La vihuela nel Rinascimento spagnolo
di Paolo Cherici
Eloquenza del suono: fraseggio e articolazione nell’interpretazione del repertorio per chitarra
di Eros Roselli
I concerti di Francisco Tárrega (1892-1909) a Barcellona e dintorni
di Josep Ma Mangado (settima parte)
Il quaderno di Evangelina
Guida agli abbellimenti (I)
di Evangelina Mascardi
Memorie di un chitarrista errante
Estomacal Frígola
di Francesco Biraghi
Racconti di media
di Claudio Tumeo
Recensioni
Dischi
Musiche
Corsi e concorsi
Visto che in questo numero manca l'editoriale, riportiamo qui alcune frasi tratte dagli articoli per illustrare il loro contenuto.
La vihuela nel Rinascimento spagnolo
di Paolo Cherici
Come è noto, nel corso del sec. XVI si verifica in Spagna una fioritura di opere a stampa dedicate
alla vihuela de mano, strumento dalla forma simile alla chitarra armato di 6 cori doppi accordati
con una disposizione intervallare analoga a quella del liuto ad eccezione dei cori gravi, all’unisono
anziché ottavati. L’arco temporale che vede la vihuela protagonista della produzione strumentale
del Rinascimento spagnolo abbraccia appena quattro decenni (dal 1536 al 1576) per poi
interrompersi in maniera definitiva, lasciando alle odierne discipline musicologiche il difficile
compito di ricostruire la sua breve parabola storica alla luce dell’importanza e della diffusione di
cui godette, in qualche modo sorprendenti se rapportate al suo respiro complessivo di circa mezzo
secolo. .[..........] Viene spontaneo chiedersi allora che cosa abbia determinato la rapida decadenza
della vihuela dopo un periodo di grande splendore e, secondariamente, come mai si contino solo
un paio di vihuele originali conservatesi fino ai nostri giorni a fronte della diffusione goduta
all’epoca. A riguardo, in mancanza di risposte certe, possiamo solo limitarci a osservare che la
vihuela evoca certamente un repertorio di grande interesse, una civiltà musicale e letteraria nel
suo complesso, una ricca iconografia, ma al tempo stesso configura una identità strumentale
sospesa in una sorta di aura misteriosa, un po’ come se si trattasse di una meteora dileguatasi
dopo una breve apparizione..
Eloquenza del suono: fraseggio e articolazione nell’interpretazione del repertorio per chitarra
di Eros Roselli
È ovviamente molto difficile dire in che misura, nella vastissima produzione di musica per chitarra
sola e di musica da camera con chitarra nei primi decenni del XIX secolo, siano presenti le
indicazioni fraseologiche di cui s’è discusso finora. La ricerca che ho qui riassunto, con
l’estrapolazione di alcuni esempi, ha interessato decine di partiture e mi dà conferma della tesi già
esposta: lo spazio riservato al fraseggio e all’articolazione della melodia è assai limitato nella
letteratura per chitarra, di certo mol to inferiore a quanto si è fatto per gli altri strumenti citati. In
particolare, ripeto, nei metodi prima ancora che nelle composizioni solistiche o cameristiche.
Come se non sia considerato abbastanza importante affrontare quest’argomento già nei primi
anni di formazione strumentale e come se, a differenza di come fa per esempio Leopold Mozart
nel suo Versuch, esso non meriti qualche paragrafo già nelle prime pagine di un testo
didattico [......] Quanto questa carenza abbia influito sulla formazione musicale delle generazioni
di chitarristi che sono arrivate fino ai nostri giorni è, anche in questo caso, difficile dire. Ogni
addetto ai lavori può naturalmente trarre le proprie conclusioni e dare la propria risposta a una
serie di quesiti che potrebbero conseguire, se si volesse valutare in maniera sintetica l'attuale
realtà chitarristica. Per esempio: sono finalmente assenti casi di uso incessante e musicalmente
ingiustificato di suono staccato? È uso comune dosare sapientemente accenti ritmici, respiri, note
legate e staccate per giungere a convincenti interpretazioni di una frase musicale? Ci sono ancora
musicisti che manifestano, nei confronti di noi chitarristi, tracce di diffidenza dovuta in fondo a
questa presunta negligenza nel trattare fraseggio e articolazione? Dovrebbe essere la cura di
questi aspetti alimento necessario già nei primi anni di studio della chitarra?
I concerti di Francisco Tárrega (1892-1909) a Barcellona e dintorni
di Josep Ma Mangado (settima parte)
In questa puntata seguiremo Tárrega durante gli anni dal 1896 al 1900. Durante questo periodo sono nati Recuerdos de la Alhambra, Tárrega ha avuto problemi di salute e problemi emotivi e ha iniziato a suonare senza unghie.
Guida agli abbellimenti (I)
di Evangelina Mascardi
.... quando cerco di spiegare cosa sono gli abbellimenti e a cosa servono, distinguo tre situazioni:
1. Nota tenuta nel tempo
2. Collegamento tra una nota e l’altra
3. Evidenziazione di una nota in particolare
Guardiamo uno ad uno questi casi.
Note di copertina
Nel 1988, Ruggero Chiesa iniziò a pubblicare una serie di articoli introduttivi di ciascun numero della rivista con titolo “Note di copertina”: articoli d’opinione su svariati argomenti che avevano lo scopo di informare il lettore, di incentivarne lo spirito critico, di insegnare. Alcune “Note” sembrano delle “istantanee” di un preciso momento storico, altre sono inviti alla riflessione, alcune raccontano del passato, altre risultano addirittura profetiche.
Potete richiedere il volume scrivendo alla nostra redazione: fronimo@fronimo.it
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Diego Milanese - Umberto Piazza
numero 200
n. 100 - 142 pagine. - indice -
Contributi di: Elena Càsoli, Erik Stenstadvold, Graham Wade, Stefano Russomanno, Stefano Toffolo,
Luigi Nardella, Peter Pieters e altri.
Contributi di: Paolo Cherici, Eduardo Fernandez, Frédéric Zigante, Evangelina Mascardi, Erik Pierre Hofmann, Jukka Savijokim, Danilo Prefumo, Riccado Del Prete
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