il Fronimo rivista di chitarra, via Orti 14 20122 Milano
il Fronimo, fondato nel 1972
Ricerche e approfondimenti, interviste, notizie di corsi e concorsi, recensioni di CD, libri e spartiti.
Con cinquant'anni di vita e 200 numeri pubblicati il Fronimo è una delle più longeve e prestigiose riviste in campo chitarristico a livello internazionale. Un'inesauribile fonte di informazioni, un'enciclopedia della chitarra a portata di mano. Uno strumento indispensabile per gli studenti di triennio e biennio, un appuntamento culturale per gli appassionati.
Tra i nostri collaboratori:
Francesco Biraghi, Antonio Borrelli, Elena Càsoli, Mario Dell'Ara, Eduardo Fernández, Brian Jeffery, Josep M. Mangado, Evangelina Mascardi, Lorenzo Micheli, Andrea Monarda,
Giulio Odero, Danilo Prefumo, Marco Riboni, Frédéric Zigante.
Comunicazioni di servizio:
La linea telefonica della nostra Redazione è guasta. Se avete bisogno di contattarci telefonicamente, inviateci il vostro numero tramite e-mail (fronimo@fronimo.it) e vi chiameremo noi.
E' in preparazione il numero doppio 211/212 (luglio e ottobre 2025).
Editoriale
Ricerche e approfondimenti
I concerti di Francisco Tárrega (1892-1909) a Barcellona e dintorni
di Josep Ma Mangado (ottava parte)
La chitarra Hauser 1929 di Segovia: nuove acquisizioni da immagini e documenti
di Marco D’Agostino & Andreas Stevens
Chitarra e composizione algoritmica
di Niccolò Crecchi & Stefano Mancuso
L’orchestrazione e le influenze stilistiche nei concerti per chitarra e orchestra di Carulli
di Marco Riboni
Una panoramica delle opere inedite di Ferdinando Carulli
di Francesco Braggio
Dialoghi sulla letteratura per chitarra del ‘900
I. Gian Francesco Malipiero, Preludio
di Michele Peguri & Alfonso Baschiera
Il quaderno di Evangelina
Guida agli abbellimenti (II)
di Evangelina Mascardi
Memorie di un chitarrista errante
Il Nunzio apostolico (e il gallo)
di Francesco Biraghi
Idee a confronto
Recensioni
Dischi
Musiche
Libri
Corsi e concorsi
La bottega della chitarra
Novità editoriali e discografiche
Editoriale
Innanzitutto un grazie a tutti i lettori che ci hanno scritto per esprimere sostegno e comprensione quando abbiamo annunciato la necessità di saltare l’appuntamento di luglio. Speriamo che questo numero doppio sia all’altezza delle vostre aspettative.
Apriamo con l’ultima parte della lunga serie di articoli di Josep Mangado che ci ha fatto seguire l’attività di Francisco Tárrega a Barcellona e dintorni dai tempi in cui era un ragazzino scapestrato ed audace fino agli ultimi anni quando – aumentata la sensibilità o insofferenza alla presenza del pubblico – si limitava ad esibirsi in luoghi sempre più piccoli nelle periferie delle grandi città. La lettura delle recensioni e dei ricordi pubblicati nell’articolo rende ovvio che Tárrega era amatissimo, quasi idolatrato, non solo come musicista ma anche come persona. È indubbio che la sua capacità di gestire le relazioni pubbliche fosse fuori del comune. Aveva un messaggio da comunicare e voleva che la propria arte fosse percepita in una maniera ben precisa: intrattenere rapporti con i giornalisti, visitando le redazioni e offrendo loro concerti, era il modo perfetto per far recapitare al pubblico le proprie idee, visioni, problematiche. E tutto ciò senza Twitter né Instagram.
Ma era veramente così straordinario come ce lo presentano i suoi contemporanei? Non sarà che la mancanza di confronti desse l’impressione di una statura fuori dell’ordinario? E comunque nessuno ci toglie il sospetto che Tárrega smise di esibirsi in Barcellona città dal momento che il suo allievo più talentuoso, Miguel Llobet, iniziò la propria carriera suonando in pubblico e provocando naturali commenti di confronto con il Maestro. In quest’ultima puntata vedremo anche l’apparizione delle prime edizioni delle sue opere, che fino al 1901 circolavano manoscritte di mano in mano in versioni spesso poco affidabili; il passaggio dall’uso delle unghie a quello dei polpastrelli; un bel ricordo di Joan Manén che lo incontrò nel 1905; la ripresa miracolosa dagli effetti dell’ictus; le ultime apparizioni pubbliche prima della morte. Dalle dozzine di articoli e necrologi collezionati da Mangado abbiamo scelto di pubblicare il ricordo che scrisse Llobet per ricordare il proprio maestro.
Marco D’Agostino (che recentemente ci aveva fatto conoscere le vicissitudini della chitarra Mozzani 1936 di Segovia) ci racconta ora, con la collaborazione di Andreas Stevens, della chitarra Hauser 1929 che Segovia aveva usato fino al 1936 (quando l’ha persa nella distruzione della sua casa a Barcellona) in alternanza con la sua storica Manuel Ramírez prima di adottare la leggendaria Hauser del 1937, che Segovia stesso definì “la più grande chitarra della nostra epoca”.
L’articolo che segue stimola molti dubbi e pensieri: l’accostamento della musica agli algoritmi ci lascia perplessi. Niccolò Crecchi (con Stefano Mancuso) trova una ragionevole giustificazione: l’algoritmo non può comporre con risultati soddisfacenti ma può aiutare i compositori che non conoscono la chitarra a capire le possibilità dello strumento. A dire il vero, noi siamo un po’ preoccupati: quando si apre il vaso di Pandora è difficile tornare indietro. Abbiamo torto a temere l’apparizione di una grande quantità di fake Giuliani (o chiunque altro) tra qualche anno? Purtroppo sembra che la creazione di falsi sia il nuovo hobby di... come definirli? False notizie, false foto, false interviste... quanto tarderanno ad apparire le false opere d’arte? Certo, queste ultime sono sempre esistite, ma erano pur sempre frutto di lavoro e d’ingegno umano e perciò a volte ammirevoli. Chissà quali saranno in futuro le conseguenze di algoritmi e Intelligenza Artificiale sulle discipline artistiche e umanistiche. Qualche considerazione sull’Intelligenza Artificiale la faremo anche nel commentare l’esilarante racconto di Francesco Biraghi che ha voluto renderci partecipi del suo “incontro” con l’AI inviando una lettera alle Idee a confronto.
Seguono due lunghi articoli riguardanti Ferdinando Carulli. Marco Riboni fa una disamina approfondita del modo in cui Carulli gestiva l’orchestra nei suoi Concerti e delle influenze di altri importanti musicisti del suo tempo che vi si riscontrano.
Il secondo articolo carulliano è il risultato della ricerca di Francesco Braggio che tocca un aspetto “scottante”: i manoscritti inediti con musiche di (o attribuite a) Carulli. La difficoltà sta nel capire quali sono veramente opere del chitarrista napoletano. Per ora Braggio ha scovato e catalogato le fonti conservate in biblioteche e collezioni italiane e in giro per il mondo, e nell’articolo ci presenta quelle più interessanti incluso qualche autografo finora sconosciuto e la copia di un concerto giovanile che va a collocarsi tra i primi scritti per chitarra.
Inauguriamo in questo numero una nuova serie di articoli che, in forma di dialogo tra il chitarrista Alfonso Baschiera e il compositore Michele Peguri, ci presenteranno alcune importanti composizioni del Novecento. Si inizia con il Preludio di Gian Francesco Malipiero che faceva parte della storica Antologia per chitarra pubblicata da Ricordi nel 1961.
Il quaderno di Evangelina Mascardi è di nuovo dedicato agli abbellimenti; questa volta prende in esame l’Allemande della Suite BWV 995 di Bach nella versione autografa e in quella intavolata per liuto. Le due versioni si presentano con indicazioni di ornamentazione spesso diverse e l’esecutore è chiamato a interpretare i segni già indicati oppure a operare delle scelte proprie.
Il nuovo episodio delle Memorie del chitarrista errante si svolge tra Baghdad e Colombia. Cosa abbia a che fare il gallo con un Nunzio apostolico lo scoprirete leggendo.
Chiudiamo qui, ma non prima di congratularci con uno tra i più vecchi e stimati collaboratori della nostra rivista: a Danilo Prefumo è stata assegnata la Chitarra d’oro per la Musicologia nel XXX Convegno di Chitarra. Un premio strameritato. Complimenti Danilo!
Note di copertina
Nel 1988, Ruggero Chiesa iniziò a pubblicare una serie di articoli introduttivi di ciascun numero della rivista con titolo “Note di copertina”: articoli d’opinione su svariati argomenti che avevano lo scopo di informare il lettore, di incentivarne lo spirito critico, di insegnare. Alcune “Note” sembrano delle “istantanee” di un preciso momento storico, altre sono inviti alla riflessione, alcune raccontano del passato, altre risultano addirittura profetiche.
Potete richiedere il volume scrivendo alla nostra redazione: fronimo@fronimo.it
Per l’Italia Il costo è 20 euro, incluse spese di spedizione.
Per più copie si applica uno sconto.
Metodi di pagamento: versamento sul conto corrente postale 13711205 intestato a Edizioni il Dialogo, via Orti 14, 20122 Milano
Bonifico allo stesso conto corrente postale: IBAN: IT97 J076 0101 600000013711205 - PAYPAL
Diego Milanese - Umberto Piazza
numero 200
n. 100 - 142 pagine. - indice -
Contributi di: Elena Càsoli, Erik Stenstadvold, Graham Wade, Stefano Russomanno, Stefano Toffolo,
Luigi Nardella, Peter Pieters e altri.
Contributi di: Paolo Cherici, Eduardo Fernandez, Frédéric Zigante, Evangelina Mascardi, Erik Pierre Hofmann, Jukka Savijokim, Danilo Prefumo, Riccado Del Prete
i nostri libri e CD
Davide Ficco, chitarra
Info
Bruno Bettinelli
"Nocturnal"
Mauro Giuliani
Davide Ficco, l'opera integrale di
Bruno Bettinelli
Info
Stefano Grondona
CD Stradivarius
Info
Rarities and Masterpieces
Massimo Felici & Ensemble '05
Info
il Fronimo rivista di chitarra, via Orti 14 - 20122 Milano