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indice del n. 207 luglio 2024

Editoriale      

Ricerche e approfondimenti

Homenaje di Manuel de Falla: contesto, genesi e analisi

di Nicholas Salvatore Rocca   (seconda parte)

I concerti di Francisco Tárrega (1852-1909) a Barcellona e dintorni

di Josep Ma Mangado (quarta parte)


La corrispondenza fra Andrés Segovia e Frederic Mompou conservata

 presso la Biblioteca de Catalunya di Barcellona

di Camilla Rubagotti

 

La Schola Fiorentina. Una miniera di composizioni per chitarra

di Vincenzo Saldarelli (parte quinta) 

 

Per Oscar

di Giuliano Balestra, Hopkinson Smith, Eliot Fisk, Francesco Gorio, 

Massimo Lonardi,  Giulio Odero, Piero Bonaguri, Francesco Biraghi, 

Shin-ichi Fukuda, Diego Milanese,, Andrea Dieci, Nando Di Modugno, 

Andreas von Wangenheim, Frédéric Zigante,  Elena Càsoli

Vojin Kocic, Ghiorgos Kyriakakis,

Stefano Grondona, Ruggero Chiesa

Recensioni

Libri

Musiche

Dischi

Corsi e concorsi

La bottega della chitarra


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Rest of the world € 17.00


index n. 207  July 2024

Editorial


Studies and research
Homenaje by Manuel de Falla: ,context, genesis and analysis
by Nicholas Salvatore Rocca  (second part)

The concerts of Francisco Tárrega (1892-1909) in Barcelona and its surroundings
by Josep Ma Mangado (fourth part)

The Segovia-Mompou letters kept in the Biblioteca de Catalunya in Barcelona

by Camilla Rubagotti


The Schola Fiorentina. A treasure trove of  compositions for guitar

by Vincenzo Saldarelli (part five)

For Oscar

by Giuliano Balestra, Hopkinson Smith, Eliot Fisk, Francesco Gorio,

Massimo Lonardi, Giulio Odero, Piero Bonaguri, Francesco Biraghi,

Shin-ichi Fukuda, Diego Milanese,, Andrea Dieci, Nando Di Modugno,

Andreas von Wangenheim, Frédéric Zigante,  Elena Càsoli

Vojin Kocic, Ghiorgos Kyriakakis,

Stefano Grondona, Ruggero Chiesa


Reviews
Books 
Scores 
Recordings 

Master classes and competitions 

Guitar Shop 


Editoriale

Cari lettori, se avete già sbirciato o sfogliato la rivista prima di leggere queste righe, vi sarete accorti che è un po’ diversa rispetto al solito. Nell’editoriale scorso, redatto a ridosso della scomparsa di Oscar Ghiglia, avevamo anticipato che lo avremmo ricordato dedicandogli più spazio sul numero seguente, cioè quello che avete tra le mani. Invece di un In memoriam affidato a una sola persona, ci è sembrato giusto lasciare la parola a diversi tra gli amici e (innumerevoli) allievi che hanno visto la propria vita artistica e personale “toccata” e influenzata da colui che negli ultimi sessant’anni è diventato il maestro per eccellenza, prendendo l’eredità segoviana e portandola nel ventunesimo secolo evoluta e rimodernata (ma non rivoluzionata). Abbiamo cercato di ricreare un percorso biografico citando per la maggior parte le parole di Oscar stesso (tratte dal volume La musica prima di tutto, recentemente pubblicato da Ut Orpheus*) e disponendo i diversi contributi in ordine, più o meno, cronologico. Il tutto corredato da un ricco materiale fotografico, in gran parte fornitoci da Oscar stesso quando nel 2000 gli avevamo dedicato pagine in ciascuno dei quattro numeri di quel primo anno della nuova stagione de “il Fronimo”. Nell’occasione ci aveva inviato una busta piena di foto che partivano dagli anni Cinquanta e arrivavano al 1999, con spiegazioni scritte di propria mano sul retro. Altre foto appartengono invece agli autori dei ricordi e in alcuni casi illustrano le tappe di un rapporto durato decenni.

Come spesso succede con le persone che hanno vissuto a lungo, si tende a valutare il loro percorso e la loro storia a posteriori, secondo l’immagine ultima che abbiamo avuto di loro. È accaduto con Segovia ed è naturale che capitasse anche con Ghiglia. Grazie alle testimonianze di chi lo ha conosciuto all’apice della sua carriera ci rendiamo conto di quale sia stato l’impatto che ebbe il giovane Oscar dalla prorompente personalità quando fece irruzione a metà degli anni Sessanta in un ambiente ancora dominato dal Grande Vecchio.

La grande quantità di immagini (eccezionale per la nostra rivista) ci ha spinto a usare la carta patinata per avere garanzia di una resa migliore; torneremo a quella abituale nel prossimo numero (anche perché Ruggero Chiesa aveva una profonda antipatia per questo tipo di carta).

E ora ripartiamo da capo per presentare gli articoli che precedono l’omaggio a Oscar.

Si inizia con la seconda parte dell’articolo dedicato all’Homenaje di Manuel de Falla. Nicholas Rocca racconta della genesi del brano che segnò l’ingresso del repertorio chitarristico nel XX secolo, partendo da Henri Prunières e dalla sua decisione di omaggiare Debussy con un numero speciale de “La Revue musicale”, uscito il 1° dicembre del 1920 con contributi di alcuni tra i più importanti musicisti dell’epoca. Rocca continua esaminando il rapporto tra Manuel de Falla e Miguel Llobet e rivalutando il ruolo che ebbe il chitarrista nella genesi dell’Homenaje; ruolo che non solo è stato sminuito in passato ma addirittura, a volte, del tutto ignorato. Tale rivalutazione è stata resa possibile grazie al recente ritrovamento della corrispondenza tra Falla e Llobet presentata, tra altri importanti documenti, nella nuova edizione di Homenaje curata da Stefano Grondona (edizione Guitar Heritage GHE 9088CD), che consigliamo a tutti di procurarsi.

Rimaniamo in Spagna, ma tornando un po’ indietro nel tempo per seguire la carriera di Francisco Tárrega come viene illustrata nei vari articoli e recensioni apparsi sulla stampa barcellonese e meticolosamente collezionati da Josep Mangado. Più andiamo avanti nella lettura e più prende forma l’immagine di un Tárrega che sapeva perfettamente come gestirsi le relazioni pubbliche e curare la propria immagine e quella del proprio strumento, facendo in modo di diffondere negli ambienti giusti (giornalistici ed artistici) le idee e la visione che aveva della chitarra e del suo ruolo nell’ambiente musicale. Vi sono diversi aneddoti e anche il poetico resoconto di un concerto il cui recensore descrive il chitarrista come un pulquérrimo caballero.

E siamo di nuovo in Catalogna. Iniziamo qui a esaminare la corrispondenza tra Andrés Segovia e Frederic Mompou. Quanti articoli basati sulle lettere segoviane abbiamo pubblicato recentemente?... La quantità di lettere è impressionante e ancora una volta si dimostra che questi carteggi sono il miglior modo per conoscere Segovia, il personaggio vero con i suoi problemi, le inquietudini, i rapporti complessi con gli autori, l’immane mole di lavoro tra concerti, discografia ed edizioni. Nessuna biografia è stata capace di cogliere l’essenza del personaggio e far comprendere al lettore il motivo per cui Segovia è diventato Segovia; al contrario, la lettura delle lettere ci apre uno spiraglio dietro le quinte, un punto privilegiato di osservazione della vita e delle vicissitudini del leggendario chitarrista. Autrice della ricerca è Camilla Rubagotti: benvenuta Camilla tra i nostri collaboratori.

Si conclude con la quinta e ultima puntata la serie di articoli di Vincenzo Saldarelli dedicati alla Schola Fiorentina e ai suoi sei componenti. Questo capitolo ci presenta Bruno Bartolozzi e le sue opere per e con chitarra, tra le quali anche un Concerto per tre chitarre e orchestra. È diventato chiaro che la chitarra, grazie alla Schola e alla presenza “ispiratrice” di Alvaro Company tra i Sei, si era guadagnata un ruolo importante nell’ambiente musicale fiorentino: un ruolo di avanguardia in un’epoca in cui la stragrande maggioranza dei chitarristi si dilettava ancora con Giochi proibiti.

La storia della chitarra non ha mai avuto un percorso regolare e ha sempre proseguito a balzi, ora in avanti ora indietro. Nel materiale di questo numero troviamo tanti dei momenti positivi e di rottura con il passato. Ora abbiamo l’impressione di essere di nuovo nel periodo di uno di questi balzi: dove andremo a cadere però? In avanti o indietro? Incrociamo le dita.

Buona lettura e buona estate.