
il Fronimo rivista di chitarra, via Orti 14 20122 Milano
Italia € 14.00
Europe € 17..00
Rest of the world € 19.00
indice del n. 210 aprile 2025
index n. 210 April 2025
Studies and research
The vihuela in the Spanish Rennaissance
by Paolo Cherici
Eloquence of the sound: phrasing and articulation
in the interpretation of the repertoire for guitar
by Eros Roselli
The concerts of Francisco Tárrega (1892-1909) in Barcelona and its surroundings
by Josep M. Mangado (seventh part)
Evangelina's Notebook
A guide to ornamentation (I)
by Evangelina Mascardi
Memories of a wandering guitarist
Estomacal Frígola
by Francesco Biraghi
Middle-School Stories
On air!
by Claudio Tumeo
Reviews
Recordings
Scores and a book
Master classes and competitions
Ricerche e approfondimenti
La vihuela nel Rinascimento spagnolo
di Paolo Cherici
Eloquenza del suono: fraseggio e articolazione nell’interpretazione del repertorio per chitarra
di Eros Roselli
I concerti di Francisco Tárrega (1892-1909) a
Barcellona e dintorni
di Josep M. Mangado (settima parte)
Il quaderno di Evangelina
Guida agli abbellimenti (I)
di Evangelina Mascardi
Memorie di un chitarrista errante
Estomacal Frígola
di Francesco Biraghi
Racconti di media
On air!
di Claudio Tumeo
Recensioni
Dischi
Musiche e un libro
Corsi e concorsi
In questo numero, per mancanza di spazio, non c'è l'editoriale. Perciò qui di seguito riportiamo qualche frase di presentazione di ciascun articolo. Si tratta per la maggior parte delle frasi estrapolate dagli articoli stessi.
---- La vihuela nel Rinascimento spagnolo.
Come è noto, nel corso del sec. XVI si verifica in Spagna una fioritura di opere a stampa dedicate alla vihuela de mano, strumento dalla forma simile alla chitarra armato di 6 cori doppi accordati con una disposizione intervallare analoga a quella del liuto ad eccezione dei cori gravi, all’unisono anziché ottavati. L’arco temporale che vede la vihuela protagonista della produzione strumentale del Rinascimento spagnolo abbraccia appena quattro decenni (dal 1536 al 1576) per poi interrompersi in maniera definitiva, lasciando alle odierne discipline musicologiche il difficile compito di ricostruire la sua breve parabola storica alla luce dell’importanza e della diffusione di cui godette, in qualche modo sorprendenti se rapportate al suo respiro complessivo di circa mezzo secolo. ........ Viene spontaneo chiedersi allora che cosa abbia determinato la rapida decadenza della vihuela dopo un periodo di grande splendore e, secondariamente, come mai si contino solo un paio di vihuele originali conservatesi fino ai nostri giorni a fronte della diffusione goduta all’epoca. A riguardo, in mancanza di risposte certe, possiamo solo limitarci a osservare che la vihuela evoca certamente un repertorio di grande interesse, una civiltà musicale e letteraria nel suo complesso, una ricca iconografia, ma al tempo stesso configura una identità strumentale sospesa in una sorta di aura misteriosa, un po’ come se si trattasse di una meteora dileguatasi dopo una breve apparizione....
— Eloquenza del suono…
È ovviamente molto difficile dire in che misura, nella vastissima produzione di musica per chitarra sola e di musica da camera con chitarra nei primi decenni del XIX secolo, siano presenti le indicazioni fraseologiche di cui s’è discusso finora. La ricerca che ho qui riassunto, con l’estrapolazione di alcuni esempi, ha interessato decine di partiture e mi dà conferma della tesi già esposta: lo spazio riservato al fraseggio e all’articolazione della melodia è assai limitato nella letteratura per chitarra, di certo mol to inferiore a quanto si è fatto per gli altri strumenti citati. In particolare, ripeto, nei metodi prima ancora che nelle composizioni solistiche o cameristiche. Come se non sia considerato abbastanza importante affrontare quest’argomento già nei primi anni di formazione strumentale e come se, a differenza di come fa per esempio Leopold Mozart nel suo Versuch, esso non meriti qualche paragrafo già nelle prime pagine di un testo didattico........... Quanto questa carenza abbia influito sulla formazione musicale delle generazioni di chitarristi che sono arrivate fino ai nostri giorni è, anche in questo caso, difficile dire. Ogni addetto ai lavori può naturalmente trarre le proprie conclusioni e dare la propria risposta a una serie di quesiti che potrebbero conseguire, se si volesse valutare in maniera sintetica l'attuale realtà chitarristica. Per esempio: sono finalmente assenti casi di uso incessante e musicalmente ingiustificato di suono staccato? È uso comune dosare sapientemente accenti ritmici, respiri, note legate e staccate per giungere a convincenti interpretazioni di una frase musicale? Ci sono ancora musicisti che manifestano, nei confronti di noi chitarristi, tracce di diffidenza dovuta in fondo a questa presunta negligenza nel trattare fraseggio e articolazione? Dovrebbe essere la cura di questi aspetti alimento necessario già nei primi anni di studio della chitarra?
---Tárrega, parte 7
In questa puntata seguiremo Tárrega durante gli anni dal 1896 al 1900.
---Il quaderno di Evangelina
.... quando cerco di spiegare cosa sono gli abbellimenti e a cosa servono, distinguo tre situazioni:
1. Nota tenuta nel tempo
2. Collegamento tra una nota e l’altra
3. Evidenziazione di una nota in particolare
Guardiamo uno ad uno questi casi.
---- Il chitarrista errante
… e ho ricordato spesso come, agli inizi della mia carriera di concertista, un insegnante saggio mi avesse detto: “Vuoi dedicarti ai concerti? Devi avere uno stomaco di ferro! È importante almeno quanto possedere una buona tecnica chitarristica.”
E aveva proprio ragione.

il Fronimo rivista di chitarra, via Orti 14 20122 Milano