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fronimo@fronimo.it

il Fronimo rivista di chitarra, via Orti 14   20122 Milano

Edizioni il Dialogo

Europe € 28.00

Rest of the world € 30.00

Italia € 24.00

index  of issue nr. 211-212 July/October 2025

 

 

 

Editoriale

 

Ricerche e approfondimenti

 

I concerti di Francisco Tárrega (1892-1909) a Barcellona 

e dintorni

di Josep Ma Mangado (parte ottava) 

 

La chitarra Hauser 1929 di Segovia: nuove

acquisizioni da immagini e documenti

di Marco D’Agostino & Andreas Stevens 

 

Chitarra e composizione algoritmica

di Niccolò Crecchi & Stefano Mancuso 

 

L’orchestrazione e le influenze stilistiche nei

concerti per chitarra e orchestra di Carulli

di Marco Riboni 

 

Una panoramica delle opere inedite di Ferdinando Carulli

di Francesco Braggio 

 

Dialoghi sulla letteratura per chitarra del ‘900

I. Gian Francesco Malipiero, Preludio

di Michele Peguri & Alfonso Baschiera 

 

 Il quaderno di Evangelina

Guida agli abbellimenti (II)

di Evangelina Mascardi 

 

Memorie di un chitarrista errante

Il Nunzio apostolico (e il gallo)

di Francesco Biraghi 

 

Idee a confronto 

 

Recensioni

Dischi 

Musiche 

Libri 

 

Corsi e concorsi 

La bottega della chitarra 

Novità editoriali e discografiche 
 

 

indice del n. 211-212 luglio/ottobre 2025
 

Editorial
Studies and research

 

The concerts of Francisco Tárrega (1892-1909)

in Barcelona and its surroundings

by Josep Ma Mangado (part eight) 

 

Segovia’s Hauser 1929 guitar: new

information based on pictures and documents

by Marco D’Agostino & Andreas Stevens 

 

Guitar and algorithmic composition

by Niccolò Crecchi & Stefano Mancuso 

 

Orchestration and stylistic influences in Carulli’s guitar concertos

by Marco Riboni 

 

An overview of Ferdinando Carulli’s unpublished works

by Francesco Braggio 

 

Conversations on the guitar repertoire of the 20th Century

I. Gian Francesco Malipiero, Preludio

by Michele Peguri & Alfonso Baschiera 

 

Evangelina’s notebook

A guide to ornamentation (II)

by Evangelina Mascardi   

 

Memories of a wandering guitarist

The Apostolic nuncio (and the rooster)

by Francesco Biraghi 

 

Exchange of Ideas and Opinions 

 

Reviews

Recordings 

Scores 

Books 

 

Master classes and competitions 

Guitar Shop 

Books, Music, Records: New releases 

 

 

 

 

 

 

EDITORIALE
 
 

Innanzitutto un grazie a tutti i lettori che ci hanno scritto per esprimere sostegno e comprensione quando abbiamo annunciato la necessità di saltare l’appuntamento di luglio. Speriamo che questo numero doppio sia all’altezza delle vostre aspettative.

Apriamo con l’ultima parte della lunga serie di articoli di Josep Mangado che ci ha fatto seguire l’attività di Francisco Tárrega a Barcellona e dintorni dai tempi in cui era un ragazzino scapestrato ed audace fino agli ultimi anni quando – aumentata la sensibilità o insofferenza alla presenza del pubblico – si limitava ad esibirsi in luoghi sempre più piccoli nelle periferie delle grandi città. La lettura delle recensioni e dei ricordi pubblicati nell’articolo rende ovvio che Tárrega era amatissimo, quasi idolatrato, non solo come musicista ma anche come persona. È indubbio che la sua capacità di gestire le relazioni pubbliche fosse fuori del comune. Aveva un messaggio da comunicare e voleva che la propria arte fosse percepita in una maniera ben precisa: intrattenere rapporti con i giornalisti, visitando le redazioni e offrendo loro concerti, era il modo perfetto per far recapitare al pubblico le proprie idee, visioni, problematiche. E tutto ciò senza Twitter né Instagram.

Ma era veramente così straordinario come ce lo presentano i suoi contemporanei? Non sarà che la mancanza di confronti desse l’impressione di una statura fuori dell’ordinario? E comunque nessuno ci toglie il sospetto che Tárrega smise di esibirsi in Barcellona città dal momento che il suo allievo più talentuoso, Miguel Llobet, iniziò la propria carriera suonando in pubblico e provocando naturali commenti di confronto con il Maestro. In quest’ultima puntata vedremo anche l’apparizione delle prime edizioni delle sue opere, che fino al 1901 circolavano manoscritte di mano in mano in versioni spesso poco affidabili; il passaggio dall’uso delle unghie a quello dei polpastrelli; un bel ricordo di Joan Manén che lo incontrò nel 1905; la ripresa miracolosa dagli effetti dell’ictus; le ultime apparizioni pubbliche prima della morte. Dalle dozzine di articoli e necrologi collezionati da Mangado abbiamo scelto di pubblicare il ricordo che scrisse Llobet per ricordare il proprio maestro.

Marco D’Agostino (che recentemente ci aveva fatto conoscere le vicissitudini della chitarra Mozzani 1936 di Segovia) ci racconta ora, con la collaborazione di Andreas Stevens, della chitarra Hauser 1929 che Segovia aveva usato fino al 1936 (quando l’ha persa nella distruzione della sua casa a Barcellona) in alternanza con la sua storica Manuel Ramírez prima di adottare la leggendaria Hauser del 1937, che Segovia stesso definì “la più grande chitarra della nostra epoca”.

L’articolo che segue stimola molti dubbi e pensieri: l’accostamento della musica agli algoritmi ci lascia perplessi. Niccolò Crecchi (con Stefano Mancuso) trova una ragionevole giustificazione: l’algoritmo non può comporre con risultati soddisfacenti ma può aiutare i compositori che non conoscono la chitarra a capire le possibilità dello strumento. A dire il vero, noi siamo un po’ preoccupati: quando si apre il vaso di Pandora è difficile tornare indietro. Abbiamo torto a temere l’apparizione di una grande quantità di fake Giuliani (o chiunque altro) tra qualche anno? Purtroppo sembra che la creazione di falsi sia il nuovo hobby di... come definirli? False notizie, false foto, false interviste... quanto tarderanno ad apparire le false opere d’arte? Certo, queste ultime sono sempre esistite, ma erano pur sempre frutto di lavoro e d’ingegno umano e perciò a volte ammirevoli. Chissà quali saranno in futuro le conseguenze di algoritmi e Intelligenza Artificiale sulle discipline artistiche e umanistiche. Qualche considerazione sull’Intelligenza Artificiale la faremo anche nel commentare l’esilarante racconto di Francesco Biraghi che ha voluto renderci partecipi del suo “incontro” con l’AI inviando una lettera alle Idee a confronto.

Seguono due lunghi articoli riguardanti Ferdinando Carulli. Marco Riboni fa una disamina approfondita del modo in cui Carulli gestiva l’orchestra nei suoi Concerti e delle influenze di altri importanti musicisti del suo tempo che vi si riscontrano.  

Il secondo articolo carulliano è il risultato della ricerca di Francesco Braggio che tocca un aspetto “scottante”: i manoscritti inediti con musiche di (o attribuite a) Carulli. La difficoltà sta nel capire quali sono veramente opere del chitarrista napoletano. Per ora Braggio ha scovato e catalogato le fonti conservate in biblioteche e collezioni italiane e in giro per il mondo, e nell’articolo ci presenta quelle più interessanti incluso qualche autografo finora sconosciuto e la copia di un concerto giovanile che va a collocarsi tra i primi scritti per chitarra.

Inauguriamo in questo numero una nuova serie di articoli che, in forma di dialogo tra il chitarrista Alfonso Baschiera e il compositore Michele Peguri, ci presenteranno alcune importanti composizioni del Novecento. Si inizia con il Preludio di Gian Francesco Malipiero che faceva parte della storica Antologia per chitarra pubblicata da Ricordi nel 1961.

Il quaderno di Evangelina Mascardi è di nuovo dedicato agli abbellimenti; questa volta prende in esame l’Allemande della Suite BWV 995 di Bach nella versione autografa e in quella intavolata per liuto. Le due versioni si presentano con indicazioni di ornamentazione spesso diverse e l’esecutore è chiamato a interpretare i segni già indicati  oppure a operare delle scelte proprie.

Il nuovo episodio delle Memorie del chitarrista errante si svolge tra Baghdad e Colombia. Cosa abbia a che fare il gallo con un Nunzio apostolico lo scoprirete leggendo.

Chiudiamo qui, ma non prima di congratularci con uno tra i più vecchi e stimati collaboratori della nostra rivista: a Danilo Prefumo è stata assegnata la Chitarra d’oro per la Musicologia nel XXX Convegno di Chitarra. Un premio strameritato. Complimenti Danilo!

 

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fronimo@fronimo.it

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